Pioniere in Piemonte, il nuovo sistema di Intelligenza artificiale applicato all’Endoscopia digestiva aumenta l’efficienza della colonscopia perché è in grado di trovare con maggiore facilità i polipi più difficili da rilevare, identificando in maniera più precisa e accurata le lesioni presenti.
Il tasso di rilevamento degli adenomi, uno dei parametri di riferimento più importanti per la qualità della colonscopia, può essere migliorato con interventi educativi: la colonscopia oggi è molto efficace, ma ha il limite di essere operatore-dipendente e perciò portatrice di un’estrema variabilità nel risultato, condizione che porta con sé il rischio di non identificare i precursori del cancro.
Ecco allora che l’intelligenza artificiale può venire in soccorso dell’operatore, replicando ciò che fa il cervello umano a una velocità e con una precisione nettamente migliore.
Quando ci sarà una lesione che ha rilevanza, la stessa verrà vista, osservata e segnalata al medico stesso che potrà decidere se rimuoverla o meno perché individuata come precursore del cancro.
L’intelligenza artificiale può perciò essere uno strumento formidabile per far crescere il tasso di rilevamento degli adenomi e favorire la riduzione percentuale dell’incidenza di questa neoplasia. Dopo quelli di polmone e prostata, il tumore del colon-retto è il terzo per incidenza tra quelli maschili: può insorgere a qualsiasi età, ma nel 90 per cento dei casi riguarda proprio chi ha superato il 50esimo anno di età. Seppur raro, può presentarsi anche in età giovanile con un elevato rischio di diagnosi tardiva. Tra i suoi fattori di rischio figurano la familiarità (si può ereditare il rischio di ammalarsi di poliposi adenomatosa familiare e di malattia di Crohn), il fumo, l’alcol, il sovrappeso, la scarsa attività fisica e una dieta ipercalorica che predilige i grassi animali a scapito delle fibre.