Ne parleranno martedì 16 febbraio all’apertura del ciclo di incontri “Martedì Salute” il dottor Luigi Parigi (ASL TO1, Ospedale Martini), Augusta Tralli (Clinica Fornaca) ed Ermes Zani (Healthy Reply).
Essere assistiti anche dopo il ricovero o l’intervento chirurgico, ricevere cure che sono la perfetta continuazione del percorso intrapreso durante la degenza: in definitiva, vivere la tranquillità dell’assistenza ospedaliera anche tra le proprie mura di casa.
Si tratta di una prospettiva sempre più concreta, anche per merito all’evoluzione della tecnologia che oggi consente una serie di misure ieri impensabili: dimissioni protette, definizione di piani di cura personalizzati, accesso a un portale dedicato, monitoraggio a distanza.
Ne parleranno martedì 16 febbraio, alle ore 10 al Centro Incontri della Regione Piemonte (corso Stati Uniti 23, Torino), nell’ambito del ciclo “Martedì Salute”, il dottor Luigi Parigi, direttore di Anestesia, Rianimazione e Terapia antalgica dell’ASL Torino 1 – Ospedale Martini e specialista in Anestesia, Rianimazione e Terapia antalgica alla Clinica Fornaca; Augusta Tralli, responsabile Qualità e Sistemi informativi della Clinica Fornaca; Ermes Zani, partner di Healthy Reply.
Il tema dell’incontro sarà: “La tranquillità dell’assistenza ospedaliera a casa propria. Cure domiciliari e nuove tecnologie”. Si parlerà anche dell’esperienza della Clinica Fornaca nell’assistenza domiciliare con il progetto Domicare, sviluppato insieme con Healthy Reply.
Accanto al passaggio giornaliero dell’infermiere e dei professionisti coinvolti dal piano di cura definito, Domicare prevede un monitoraggio in tempo reale dello stato di salute del paziente. In questo modo non verrà sottoposto ad altre giornate di ricovero o a visite ambulatoriali non sempre conciliabili con gli impegni quotidiani.
Domicare mette a disposizione del paziente e dei suoi familiari un kit di strumenti di monitoraggio, compreso un tablet utile a consultare il piano di cura e a dialogare in tempo reale con medici e staff di Fornaca. Un valore anomalo o una misurazione non effettuata attivano un avviso che invita il paziente a ripetere la procedura e, all’occorrenza, coinvolgere il medico o l’infermiere. “È una presa in carico totale del paziente – spiega il dottor Parigi -, che pone attenzione anche ad aspetti legati alla condizione di benessere generale, come il ritorno alla quotidianità, ritmo sonno-veglia, la gestione dell’ansia. Concludere il percorso di cura a casa favorisce infatti il recupero della capacità di autonomia e relazione della persona assistita e ne migliora la qualità della vita”.