Fornaca, la rivoluzione estiva del Padiglione A


I lavori estivi in Fornaca hanno trasformato le aree dedicate all’accettazione del paziente e alla programmazione ricoveri: elementi e design moderno nel rispetto della tradizione. Al ritorno dalla vacanze, i pazienti e i medici della Fornaca sono stati piacevolmente sorpresi dal cambio d’aspetto che ha riguardato il piano terra del Padiglione A, quello più frequentato […]

I lavori estivi in Fornaca hanno trasformato le aree dedicate all’accettazione del paziente e alla programmazione ricoveri: elementi e design moderno nel rispetto della tradizione.

Al ritorno dalla vacanze, i pazienti e i medici della Fornaca sono stati piacevolmente sorpresi dal cambio d’aspetto che ha riguardato il piano terra del Padiglione A, quello più frequentato e vissuto della Clinica. Durante il mese di agosto è stata completamente ridisegnata l’area dedicata all’accettazione del paziente e alla programmazione ricoveri: un intervento che ha introdotto tra le sale dello storico edificio di corso Vittorio Emanuele II una serie di elementi moderni, a cominciare dai materiali utilizzati (acciaio e vetro) per proseguire con il design di alta classe e con alcuni oggetti d’arredo disegnati dall’architetto e designer britannico Norman Foster, uno tra i principali esponenti dell’architettura high-tech. Il tutto senza intaccare l’eleganza e la tradizione che rappresentano da sempre la Fornaca: quelle che i pazienti della Clinica apprezzano da decenni e che la Direzione della stessa ha voluto fortemente mantenere.

E’ sufficiente varcare la porta d’ingresso per rendersi conto delle novità che il Padiglione A presenta: la modifica degli spazi e la trasparenza delle pareti in vetro donano maggiore luce e profondità agli ambienti, mentre la suddivisione delle aree di lavoro garantisce un flusso agli sportelli più ordinato e silenzioso di prima. «Le aree destinate al pubblico, vale a dire quelle di accettazione, accoglienza e dimissione sono state suddivise in modo più razionale – spiega il Direttore generale della Clinica Fornaca, Margherita Patti -. I pazienti hanno oggi a disposizione maggiore privacy e possono ottenere tutte le informazioni richieste nel modo più riservato possibile». Altrettanto funzionale risulta l’area dedicata alla programmazione ricoveri e alle attività di back office della Clinica: «In questo modo abbiamo voluto riservare uno spazio importante agli oltre 400 medici che vivono il mondo della Fornaca – prosegue Margherita Patti -: anche loro possono disporre di un percorso dedicato per poter organizzare al meglio la loro attività in Clinica, dai ricoveri alla sala operatoria».

Per rendere ancora più efficace la nuova veste del Padiglione A, la Direzione non ha esitato a mettere a disposizione le sale e le aree più belle e ricche di storia della struttura: l’imponente sala Vittorio Emanuele II è quella che oggi si dedica in toto all’accoglienza del paziente, mentre il salone d’onore della Clinica è diventato l’elegantissima sala d’attesa nella quale trascorrere il proprio tempo nella maniera più confortevole possibile. «L’esigenza di ripensare gli spazi di accoglienza era nata dai sempre maggiori volumi di attività della Clinica e dalla conseguente necessità di decongestionare il punto di attesa all’ingresso – conclude il Direttore generale della Fornaca -. Con questa trasformazione, rispettosa della tradizione e attentamente studiata sulle esigenze di pazienti, medici e personale, puntiamo a un miglioramento della qualità complessiva del servizio che il gradimento registrato nelle prime settimane di attività ci conferma senza esitazioni».