Arrivano le Feste e noi mangiamo troppo e male. Dal dottor Matteo Goss una serie di consigli per sopravvivere agli effetti del Natale a tavola senza deludere il palato.
Natale a tavola: non è il titolo di un cine-panettone bensì l’appuntamento che apre le due settimane più impegnative dell’anno. «Si inizia addirittura prima del 25 dicembre e si finisce il giorno della Befana. In questo periodo si concentrano tutti gli errori alimentari possibili e immaginabili: le persone mangiano più di quanto dovrebbero e associano cibi che mai andrebbero associati. Un’abbuffata continua che non concede al nostro corpo il tempo di riprendersi e, anzi, lo costringe al periodo più critico dell’anno». A mettere sull’attenti circa il pericolo della tavola natalizia è il dottor Matteo Goss, medico chirurgo della Clinica Fornaca di Torino, specialista in endoscopia digestiva e operativa.
Quali sono i buoni comportamenti da osservare per allontanare gli errori alimentari del Natale a tavola? Ecco alcuni consigli del dottor Matteo Goss.
1. Mantenere una buona attività fisica: anche se siamo in inverno e fuori fa freddo è bene trovare il modo per camminare o muoversi all’aperto.
2. Evitare i digiuni programmati: è sbagliatissimo saltare il pranzo per abbuffarsi a cena, ciò rappresenta anzi il modo migliore per alterare completamente il metabolismo e registrare tutti gli effetti negativi dell’alimentazione.
3. Riposare, anche quando si fa tardi la sera: il corretto riposo porta a un dimagrimento. Al contrario, dormire male può significare, soprattutto per le donne, un aumento di peso di 2-3 chili al mese che si perdono quando si riposa correttamente.
4. Ridurre il sale nelle pietanze: limitare “the big killer” è fondamentale per tenere sotto controllo la pressione e ridurre il rischio cardiovascolare.
5. Bere con attenzione: nel periodo natalizio si assumono fino a 250 calorie di alcolici a bicchiere, ma è opportuno scegliere cosa bere e ridurre in ogni caso i brindisi e gli aperitivi del periodo. Un bicchiere e mezzo di vino rosso fa bene perché contiene flavonoidi ma, quando si mangia molto, è meglio ridurre l’alcol o comunque limitarne gli effetti con l’acqua, da introdurre in quantità almeno doppia rispetto a quella del vino.
6. Non abbuffarsi: davanti a un buffet è bene mangiare un po’ di tutto, magari anche avanzando un po’ di cibo nel piatto, oppure imporsi di mettere nello stesso piatto quattro sole cose e mangiare quelle senza riempirlo di tutto e, soprattutto, senza ricaricarlo.
Più in generale, il dottor Goss riflette su com’è cambiato il nostro atteggiamento di fronte alle festività natalizie: «Le persone hanno mediamente perso l’aspetto cristiano della festa per concentrarsi su quello gaudente – dichiara -. C’è più attenzione al rapporto col cibo che a quello con le persone e non si riflette mai abbastanza sul fatto che questo non dovrebbe essere il momento delle abbuffate ma quello del piacere di stare insieme in famiglia». In questo modo Natale a tavola significa invece errori alimentari e chili di troppo: «In media cinque in più rispetto al peso forma – conferma il dottor Goss -, diretta conseguenza del fatto che nel periodo natalizio vengono mediamente introdotte da 3000 a 6000 calorie a pasto, mentre ne sono sufficienti 1000/1200 a seconda del nostro peso».
Consapevoli del fatto che dal rito del Natale a tavola non ci si può sottrarre, chiediamo al dottor Goss quali accorgimenti si possono adottare per limitare gli effetti dei nostri errori alimentari. «Ragionare sempre sul fatto che si sta mangiando – è la risposta -. Fare piccoli bocconi e masticare a lungo sortisce un immediato effetto gastrico e cerebrale: in questo modo si ha la sensazione di aver mangiato di più e ci si sazia prima. Senza mai dimenticare le porzioni di frutta e verdura: la classica ciotola di insalata in mezzo alla tavola da usare come accompagnamento alle pietanze è un’ottima soluzione perché permette di velocizzare il transito intestinale, assorbire meno grassi e favorire il senso di sazietà precoce». E, magari, dimenticandoci anche di smartphone e tablet: «Perché la tavola è un luogo di socialità – spiega il dottor Goss – e perché lo stimolo cerebrale fornito da cellulari e apparecchiature elettroniche è un attivante che porta a essere più reattivi e perciò famelici. Se possiamo, lasciamo il telefono nella tasca del cappotto e riprendiamolo solo a fine pasto: è un concetto di igiene alimentare che ci aiuterà a stare meglio».
Quali sono i cibi che devono trovare posto sulla nostra tavola di Natale? «Di norma in questo periodo si tende a dimenticare i frutti di stagione per rivolgersi a cotechino, lenticchie e alimenti molto grassi e unti – osserva il dottor Goss -. Ma accanto agli elementi tradizionali si possono associare sostanze come cardo, cavoli, broccoli, riso rosso o tè verde che riducono l’introduzione di calorie e migliorano il metabolismo basale. Se proprio si vuole eccedere nella quantità di piatti è bene puntare anche su pesce e verdure: ricette gustosissime che a parità di dose fanno assorbire meno calorie e meno grassi». Sui siti di cucina più famosi è facile rintracciare ricette di questo tipo: «La buona cucina è basata sulla varietà degli ingredienti – conclude il dottor Matteo Goss -: tanto più gli ingredienti sono vari e tanto più la cucina risulterà migliore e farà meno male. Non facciamoci travolgere dall’ansia del Natale a tavola, puntiamo anche sui prodotti “poveri” come insalata, cavolo o cardo, che in virtù della loro quantità di fibre favoriscono il nostro equilibrio anche nei giorni più critici dell’anno».