Di epilessia e di neoplasie del sistema nervoso centrale si parlerà dal 23 al 25 marzo al congresso della Società europea di neurologia pediatrica: «Nel 60 per cento dei casi, l’esordio dell’epilessia avviene in età pediatrica», spiega la dottoressa Irene Bagnasco, neuropsichiatra del CDF.
Dal 23 al 25 marzo Torino ospiterà il 45esimo Congresso della Società europea di Neurologia pediatrica, società medica scientifica internazionale fondata negli anni ’60 dai principali esponenti della scuola francese di neurologia pediatrica che oggi raggruppa membri provenienti principalmente dalla zona sud-occidentale dell’Unione europea: Francia, Italia, Spagna, Portogallo, Svizzera e Lussemburgo.
Presidente e organizzatrice del congresso sarà la dottoressa Irene Bagnasco, medico specialista in Neuropsichiatria infantile, consulente del Centro diagnostico Fornaca e responsabile dell’ambulatorio per l’Epilessia dell’età evolutiva riconosciuto a livello nazionale dalla LICE (Lega italiana contro l’epilessia) attivo presso l’Ospedale Martini di Torino.
I temi trattati dal congresso saranno la neuro-oncologia pediatrica, le malattie autoimmuni del sistema nervoso centrale e le patologie dei nuclei della base: «Sono argomenti di grande interesse per neuropsichiatri infantili, neuropediatri, pediatri e altre figure sanitarie che gravitano intorno all’affascinante mondo delle neuroscienze», commenta la dottoressa Bagnasco. Il congresso favorirà un confronto scientifico tra i principali esperti europei su argomenti che, per la maggior parte, si inseriscono nell’ambito delle malattie rare dell’infanzia e per i quali la ricerca e lo studio costanti da parte degli specialisti assumono a tutt’oggi un ruolo di prim’ordine.
Durante il congresso si parlerà anche di epilessie e neoplasie del sistema nervoso centrale, così come di epilessie farmaco resistenti. L’epilessia è una malattia del sistema nervoso centrale: si presenta con un’interruzione dell’attività delle cellule nervose nel cervello che causa convulsioni, periodi di comportamento insolito e, in taluni casi, perdita di coscienza. «L’epilessia si manifesta a tutte le età, anche se in oltre il 60 per cento dei casi l’esordio avviene in età pediatrica», specifica la dottoressa Bagnasco. «Se la crisi interessa solo un’area ristretta di un emisfero cerebrale la definiamo “focale”, se invece interessa contemporaneamente ambedue gli emisferi parliamo di crisi “generalizzata”», aggiunge.
«Cardine della diagnosi e di una corretta terapia è l’Elettroencefalogramma – prosegue la dottoressa Bagnasco – mentre gli esami radiologici e soprattutto la Risonanza magnetica ci permettono in molti casi di capire quale sia la causa dell’epilessia nel nostro paziente in quanto sono in grado di evidenziare la natura e la sede della lesione cerebrale».
Gli studi genetici permettono oggi di individuare le mutazioni responsabili di alcune forme di epilessia. «Quelle legate a predisposizione genetica, con esordio perlopiù in età pediatrica, tendono a guarire spontaneamente e con le varie terapie farmacologiche riusciamo a ottenere un buon controllo delle crisi in circa il 65-70 per cento dei casi – conclude la dottoressa Irene Bagnasco -. L’obiettivo del nostro intervento terapeutico mirerà a ottenere il massimo sollievo dalle crisi, tenendo sempre presente il reale impatto sulla vita quotidiana del paziente, minimizzando gli effetti collaterali, in particolare l’influenza sugli aspetti cognitivi e sociali specie nell’età dello sviluppo».