Il professor Alessandro Repici, responsabile dei Servizi di Endoscopia digestiva della Clinica Fornaca, ha eseguito all’IMAGE di Milano il primo intervento di colonscopia supportato dall’intelligenza artificiale. «Questo sistema aiuterà il medico e porterà ad abbattere in modo drastico la mortalità per questo tipo di tumore», afferma lo specialista.
Prevenire il tumore del colon con l’intelligenza artificiale. È stata una delle maggiori novità affrontate al recente IMAGE (International meeting advanced gastroenterology endoscopy), il corso internazionale di Endoscopia che ha riunito dal 13 al 15 giugno all’Humanitas di Milano i principali esperti provenienti da tutto il mondo. Per la prima volta assoluta, Il congresso ha registrato la trasmissione in diretta streaming di una colonscopia eseguita con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale dal professor Mike Wallace, docente di Medicina alla Mayo Clinic, in collaborazione con il professor Alessandro Repici, responsabile dei Servizi di Endoscopia digestiva della Clinica Fornaca, direttore di Endoscopia dell’Istituto clinico Humanitas di Milano e docente di Gastroenterologia alla Humanitas University.
«Oggi, in Europa, ogni tre minuti un paziente muore di cancro del colon – ha ricordato il professor Repici -. La colonscopia è il metodo più efficace per la prevenzione poiché consente di identificare e rimuovere i polipi, precursori della malattia tumorale. L’introduzione dell’intelligenza artificiale annuncia la rivoluzione tecnologica che porterà ad abbattere in modo drastico la mortalità per questo tipo di tumore». In che modo? «La colonscopia è dipendente dall’operatore – risponde il professor Repici – che, al momento dell’esame, può anche risultare stanco o di fretta e pertanto non eseguire al meglio quanto è necessario. L’intelligenza artificiale migliorerà le performance del medico perché sarà una sorta di secondo operatore. Quando ci sarà una lesione che ha rilevanza, la stessa verrà vista, osservata e segnalata al medico stesso che potrà decidere se rimuoverla o meno perché individuata come precursore del cancro. In definitiva, il sistema aiuterà a identificare in maniera più precisa e accurata le lesioni presenti».
Dopo quelli di polmone e prostata, il tumore del colon-retto è il terzo per incidenza tra quelli maschili: «La colonscopia rappresenta la maggiore arma di prevenzione – ribadisce il professor Repici -. Purtroppo non è possibile eseguirla come screening su tutta la popolazione maschile che ha superato i 50 anni di età». È allora fondamentale partecipare ad altri programmi di screening come il test che individua il sangue occulto nelle feci: «Permette di selezionare i pazienti che rischiano i polipi e quindi il tumore – precisa il professor Repici -. Si tratta di un test molto utile che purtroppo, rispetto ad altri Paesi europei, registra in Italia un’adesione piuttosto bassa, soprattutto nelle regioni del Sud».
Il tumore del colon-retto può insorgere a qualsiasi età, ma nel 90 per cento dei casi riguarda proprio chi ha superato il 50esimo anno di età. Seppur raro, può presentarsi anche in età giovanile con un elevato rischio di diagnosi tardiva. Tra i suoi fattori di rischio figurano la familiarità (si può ereditare il rischio di ammalarsi di poliposi adenomatosa familiare e di malattia di Crohn), il fumo, l’alcol, il sovrappeso, la scarsa attività fisica e una dieta ipercalorica che predilige i grassi animali a scapito delle fibre.
In tema di Endoscopia digestiva, presso la Clinica Fornaca è possibile sottoporsi a interventi diagnostici e terapeutici potendo scegliere tra i migliori specialisti di Torino e del Piemonte. Gli interventi di Endoscopia digestiva vengono eseguiti con l’uso delle migliori tecnologie mediche disponibili, standard di qualità elevati e certificati, attenzione e comfort per la persona. Oltre allo spazio e alle sale chirurgiche dedicate al terzo piano del Padiglione C della Clinica, l’Endoscopia digestiva della Clinica Fornaca ha adottato negli ultimi dodici mesi un nuovo sistema informativo e di refertazione che la pone in perfetta sintonia con le linee guida internazionali e all’avanguardia per quanto riguarda la gestione delle patologie legate alla specialità.