Nasce in Fornaca il Centro per le lesioni nervose periferiche: un team multidisciplinare per diagnosi, cura, riabilitazione e follow up dei disturbi a livello dei nervi.
Tunnel carpale, lesioni traumatiche, neuropatie, paralisi e tumori del nervo periferico: sono molte le patologie che interessano il sistema nervoso, una vera e propria “rete autostradale” lungo la quale corrono le informazioni dirette al nostro cervello.
«La diagnosi e il trattamento di queste patologie, specie se poco frequenti se non addirittura rare – spiega il professor Diego Garbossa, Direttore della S.C. Neurochirurgia Universitaria dell’Azienda Ospedaliera Città della Salute e della Scienza di Torino e docente di Neurochirurgia presso l’Università degli Studi di Torino -, sono spesso orfane di centri specializzati».
Da qui la volontà di creare un servizio dedicato in Fornaca: «Il nostro Centro per le lesioni nervose nasce dalla stretta collaborazione tra specialisti di discipline differenti per prendere in carico a 360° il paziente». La peculiarità del Centro è la multidisciplinarietà dei professionisti coinvolti, d’eccellenza e di grande esperienza: insieme al professor Garbossa, a comporre l’équipe ci sono il dottor Bruno Battiston, Direttore della U.O. di Chirurgia della Mano e dell’arto superiore del CTO di Torino, il dottor Paolo Titolo, ortopedico esperto in Microchirurgia e Chirurgia della mano, la dottoressa Francesca Vincitorio e il dottor Andrea Lavorato, neurochirurghi.
«La possibilità di trattare le lesioni dei nervi periferici, incluse spasticità e tetraplegie, con le più moderne metodiche – continua il professor Garbossa – rendono Fornaca la sede naturale per la nascita di questo centro. Tipicamente, i pazienti con questi disturbi, in base alla patologia e alla sua gravità, devono affrontare numerosi esami pre e post operatori, oltre alla chirurgia. La flessibilità e la tecnologia presenti in Fornaca consentono al paziente un percorso di diagnosi, cura e riabilitazione completo».
Le patologie trattate includono lesioni traumatiche di nervi periferici degli arti superiori e inferiori, paralisi del plesso brachiale e paralisi ostetriche, tumori del nervo periferico, deficit dell’arto superiore, neuropatie.
«L’esame d’elezione è l’elettromiografia, cui si possono aggiungere esami di diagnostica per immagini come ecografie, radiografie o risonanza magnetica», spiega il professor Garbossa. «In sede di prima visita verrà poi valutato il miglior percorso di cura in base alla complessità della patologia».
«La chirurgia prevede procedure microchirurgiche di neurolisi, ricostruzione nervosa (come ricostruzione con innesti o neurotizzazioni) o trasferimenti tendinei e chirurgia palliativa nelle paralisi inveterate».
Tutto questo è possibile grazie alla multidisciplinarietà del team: «Neurochirurghi e ortopedici insieme – conclude il professor Garbossa – permettono di integrare le rispettive competenze al servizio del paziente, in modo innovativo, di fronte a disturbi e patologie che toccano uno dei sistemi più delicati del nostro organismo».