Endoscopia pediatrica, un medico specialista al servizio dei bambini


Alla Clinica Fornaca gli esami di gastroscopia e colonscopia vengono eseguiti in sedazione profonda e affidati al dottor Fabio Cisarò all’interno di un percorso che è garanzia per i bambini. «Un terzo delle visite gastroenterologiche pediatriche sono legate al dolore addominale, nella più parte dei casi favorito dalla stipsi o comunque correlate al modo di […]

Alla Clinica Fornaca gli esami di gastroscopia e colonscopia vengono eseguiti in sedazione profonda e affidati al dottor Fabio Cisarò all’interno di un percorso che è garanzia per i bambini.
«Un terzo delle visite gastroenterologiche pediatriche sono legate al dolore addominale, nella più parte dei casi favorito dalla stipsi o comunque correlate al modo di andare in bagno».

 

«Affidare l’attività endoscopica a professionisti formati specificamente sul versante pediatrico risulta un’ulteriore e importante garanzia per i bambini e per i loro genitori», parola del dottor Fabio Cisarò, specialista del servizio di Endoscopia digestiva della Clinica Fornaca e della Gastroenterologia pediatrica dell’Ospedale infantile Regina Margherita di Torino. È lui il medico incaricato di svolgere gli esami endoscopici sui pazienti più giovani della Clinica: «Le metodiche riguardano il tratto digerente superiore e quello inferiore – spiega lo specialista -, in entrambi i casi l’esame si svolge in sedazione profonda e alla presenza di un anestesista».

In pediatria, l’endoscopia del tratto digerente superiore (esofago, stomaco, duodeno) trova la sua indicazione più frequente nella diagnosi di celiachia («È una patologia di sempre più frequente riscontro che oggi riguarda circa due bambini su cento», specifica il dottor Cisarò) e risulta indicata anche per la malattia da reflusso gastroesofageo complicata e per il mal di stomaco («Nei casi in cui è molto intenso, continuo e non trova risposta nella terapia farmacologica»). Altre patologie che possono richiedere la gastroscopia in età infantile sono la valutazione delle varici esofagee e la loro eventuale legatura elastica nei pazienti epatopatici o i controlli post chirurgici, come nei pazienti con pregressa atresia esofagea.

La colonscopia rappresenta invece l’esame endoscopico del tratto digerente inferiore (colon retto e ileo terminale): «Questa è una metodica fondamentale per la diagnosi di malattie infiammatorie croniche dell’intestino, delle coliti di varia natura nonché per la diagnosi e il trattamento dei polipi di colon e retto», aggiunge ancora il dottor Cisarò.

L’esame di gastroscopia dura meno di cinque minuti, quello di colonscopia richiede circa un quarto d’ora. Entrambi gli esami si svolgono in regime di Day Hospital e prevedono la necessità di presentarsi in Clinica con qualche ora di anticipo e rigorosamente a digiuno: «Per la colonscopia – continua il dottor Cisarò – il paziente dovrà aver anche eseguito una dieta priva di scorie e aver assunto una dose di lassativo calibrata sul proprio peso corporeo». Ambedue le metodiche endoscopiche prevedono le dimissioni un paio d’ore dopo lo svolgimento.

Prima di sostenere una gastroscopia o una colonscopia, il bambino viene inoltre sempre sottoposto a un approfondimento gastroenterologico: «Capita quando l’indicazione per l’esame endoscopico proviene dal medico di famiglia o da un altro specialista – conferma il dottor Cisarò -, mentre non è necessaria quando il paziente proviene da una valutazione gastroenterologica. Si tratta di una forma di precauzione osservata ancora una volta nel rispetto del bambino». L’esame endoscopico viene perciò preceduto da un’indagine che comprende l’esame del sangue, quello delle feci e l’ecografia dell’addome completo con valutazione delle anse intestinali, alla Clinica Fornaca tutti eseguibili in tempi molto rapidi.

«Esistono molte differenze tra il paziente pediatrico e quello adulto – prosegue il dottor Cisarò -. Un terzo delle visite gastroenterologiche pediatriche sono legate al dolore addominale, nella più parte dei casi favorito dalla stipsi o comunque correlate al modo di andare in bagno. Mentre, ad esempio, tra i bambini risultano rarissime patologie più comuni in età adulta come diverticoli e neoplasie del colon. In genere, per fortuna, una larghissima parte delle problematiche pediatriche risultano funzionali e non organiche, sia per il tratto digerente superiore sia per quello inferiore». La colonscopia, ad esempio, registra raramente dei polipi nel colon e in quei pochi casi gli stessi non risultano gravi come quelli dell’adulto: «In questa situazione, Internet può essere un cattivo consigliere – ammonisce il dottor Cisarò -: un eventuale sanguinamento non deve necessariamente essere il preludio di una patologia grave».

Ma l’endoscopia del tratto digerente superiore può anche rivestire un carattere d’urgenza: «Succede con i bambini più piccoli – conclude il dottor Fabio Cisarò -, quelli che ingeriscono accidentalmente oggetti minuti come monete, batterie e lampadine. Anche in questo caso, tocca all’endoscopista pediatrico intervenire in modo appropriato per liberare il tratto ostruito impropriamente».