Sabato pomeriggio e per l’intera domenica sarà possibile visitare la Villa fatta realizzare nel XIX secolo dal senatore Michele Chiesa e trasformata in Clinica nel Secondo dopoguerra da Donna Maria Lobetti Bodoni Fornaca di Sessant. Per la visita occorre prenotarsi sul sito di Open House.
Alla viglia dell’estate torna “Open House” e ritrova la Clinica Fornaca pronta a riaprire le sue porte ai visitatori. Sabato 11 e domenica 12 giugno la Fornaca farà parte per la terza volta di “Open House Torino”, l’evento pubblico che consente di visitare gratuitamente case, palazzi e luoghi abitualmente non accessibili, allo scopo di favorire la diffusione della ricchezza dell’architettura e del paesaggio urbano.
“Open House” è nato proprio per questo motivo: rendere visitabili per un fine settimana l’anno edifici storici, moderni o contemporanei, appartamenti privati, uffici, spazi verdi o sociali, eccellenze in città, strutture recuperate. Con l’obiettivo di far conoscere al pubblico un grande patrimonio comune e riflettere sul ruolo dei luoghi in cui viviamo: «Una città progettata meglio negli edifici, negli interni, nello spazio pubblico è una città capace di farci vivere meglio», dice lo slogan della manifestazione.
La Clinica Fornaca sarà sede di “Open House” sabato 11 giugno dalle ore 14 alle 18 e domenica 12 dalle ore 10 alle 12,30 e dalle 14 alle 17,30. In ciascuno di questi tre momenti sarà possibile visitare la Villa che, in corso Vittorio Emanuele II 91, ospita oggi la Clinica Fornaca di Sessant e che, negli anni ’80 del diciannovesimo secolo, venne fatta realizzare da Michele Chiesa, uno dei maggiori industriali del Piemonte: banchiere altamente stimato a Torino e senatore del Regno d’Italia. Successivamente, nel Secondo dopoguerra, fu Donna Maria Lobetti Bodoni Fornaca di Sessant ad acquistare l’immobile in onore del fratello, il professor Luigi e ad avviare la trasformazione in clinica sanitaria.
Il porticato del centralino, il giardino, la facciata della Villa, i saloni interni e la Cappella: saranno alcuni dei punti sui quali si soffermeranno le guide che accompagneranno il pubblico nelle loro visite a quella che negli anni Trenta del secolo scorso era nota come la “Villa del cavallo” per via della statua equestre del Conquistatore, realizzata da Davide Calandra e oggi visibile nel giardino della vicina GAM (Galleria d’arte moderna). Ma ci sarà spazio anche per dare un’occhiata a una delle sezioni più affascinanti della Fornaca, quella che si affaccia sulle sale operatorie e sulla Diagnostica per immagini della Clinica.
I visitatori potranno altresì “sbirciare” in anteprima il restauro conservativo, attualmente in corso, del cosiddetto “Casotto del portinaio”, l’edificio oggi adibito a centralino della Clinica che verrà a breve riportato com’era in origine, con le facciate e il sottoportico che vedranno recuperare gli affreschi e i giochi di colore originari. Il Casotto del portinaio è stato realizzato dall’architetto Carlo Ceppi, lo stesso che ha progettato la facciata della stazione ferroviaria di Porta Nuova, la Fontana dei Dodici Mesi nonché alcuni tra i Palazzi più prestigiosi di Torino. L’interno del fabbricato verrà completamente rifatto e, in virtù di un progetto di design affidato allo studio “FTA” (Filippo Taidelli Architetto) di Milano, apparirà completamente trasformato.
Il recupero e la valorizzazione della storia del Villino Chiesa della Clinica Fornaca è stato possibile grazie al prezioso lavoro di studio e documentazione portato avanti dalla dottoressa Carlotta Venegoni – storica dell’arte e giornalista pubblicista – pubblicato dalla prestigiosa rivista “Studi Piemontesi” (dicembre 2013, vol. XLII, fasc. 2).
Per partecipare alle visite guidate della Villa che ospita la Clinica Fornaca occorre prima registrarsi sul sito di “Open House Torino” e, a partire dal 7 giugno, prenotare la visita nella sezione apposita.