L’Europa della chirurgia robotica spinale guarda sempre alla Clinica Fornaca


Il sistema robotico di chirurgia spinale affidato al team di neurochirurghi composto dal dottor Carlo Alberto Benech, dal professor Franco Benech e dalla dottoressa Rosa Perez continua a essere un punto di riferimento per gli specialisti internazionali. L’approccio mininvasivo abbinato alla navigazione robotizzata in tempo reale rappresenta un sensibile passo in avanti per l’efficacia della chirurgia e la sicurezza del paziente.

Il sistema robotico di chirurgia spinale affidato al team di neurochirurghi composto dal dottor Carlo Alberto Benech, dal professor Franco Benech e dalla dottoressa Rosa Perez continua a essere un punto di riferimento per gli specialisti internazionali. L’approccio mininvasivo abbinato alla navigazione robotizzata in tempo reale rappresenta un sensibile passo in avanti per l’efficacia della chirurgia e la sicurezza del paziente.

 

La Clinica Fornaca si conferma il cuore europeo della chirurgia robotica spinale: il robot Excelsius GPS, affidato all’équipe di neurochirurghi composta dal dottor Carlo Alberto Benech, dal professor Franco Benech e dalla dottoressa Rosa Perez, ha finora eseguito oltre 550 interventi alla colonna vertebrale e ha richiamato specialisti provenienti da tutta Italia e dal resto d’Europa.

Primi in Europa a disporre del robot Excelsius GPS, i neurochirurghi della Clinica Fornaca proseguono nella loro attività di tutoraggio continentale con il sostegno di pubblicazioni scientifiche che sottolineano l’efficacia della chirurgia robotica spinale: «In tema di mal di schiena e di chirurgia robotica spinale – conferma il dottor Carlo Alberto Benech -, il robot è particolarmente indicato per le patologie che richiedono una stabilizzazione vertebrale in quanto consente un intervento chirurgico mininvasivo più rapido e preciso di quello tradizionale».

Le patologie che necessitano una stabilizzazione vertebrale, vale a dire un posizionamento di viti all’interno delle vertebre che vengono poi fissate per tenere la colonna stabile, sono la spondilolistesi (vale a dire lo “scivolamento” delle vertebre), la stenosi lombare ed ernie del disco associate a instabilità vertebrale, le fratture vertebrali e le discopatie.

Il sistema robotico agisce come un vero e proprio GPS in quanto indica al chirurgo la strada più breve e sicura per portare a termine l’intervento. È in grado di combinare le immagini e gli esami pre-operatori del paziente con i riferimenti dinamici posizionati in sala operatoria sullo stesso paziente. «Tutto ciò ci permette di operare con grande accuratezza, limitando fortemente le radiazioni, il sanguinamento intra-operatorio e il dolore post-operatorio», aggiunge il dottor Benech. Il paziente si rimette in piedi appena tre o quattro ore dopo l’intervento e torna a casa dopo una sola notte di ricovero, avviando la propria fisioterapia nel giro di due settimane.

Quattro anni di attività hanno reso ancora più efficace l’opera del sistema robotico: un amplificatore di brillanza (arco a C) di ultima generazione, l’installazione dei nuovi software Excelsius e l’introduzione dell’“high speed drill” (strumento che consente in pochi secondi il posizionamento delle viti con estrema precisione) hanno reso ancora più performante l’intervento per precisione e velocità: «La sala operatoria della Fornaca è oggi più che mai una vera e propria “spine suite” di assoluto livello con pochi eguali in Europa», assicura il dottor Benech.

«Di fronte al mal di schiena, il trattamento conservativo rappresenta sempre la via migliore: fisioterapia e farmaci possono risolvere la maggior parte dei problemi. Tuttavia, una piccola percentuale di casi richiede l’intervento chirurgico per il quale è bene affidarsi sempre a mani esperte e tecnologie all’avanguardia», conclude il dottor Carlo Alberto Benech. Sono circa 30mila gli interventi di stabilizzazione della colonna vertebrale eseguiti ogni anno in Italia: si tratta di pazienti che hanno mediamente superato il 50esimo anno d’età, ma sono molto frequenti anche in chi è più giovane. L’approccio mininvasivo abbinato alla navigazione robotizzata in tempo reale rappresenta un sensibile passo in avanti per l’efficacia della chirurgia e la sicurezza del paziente.