La dieta chetogenica non è una semplice dieta per dimagrire, non è una dieta iperproteica, ma è una dietoterapia, ovvero una strategia nutrizionale per perdere peso che ha indicazioni e controindicazioni. Pensare di seguire da soli una dieta chetogenica magari trovata sul web o raccomandata sui social, può non essere efficace o può mettere a rischio la propria salute.
Approfondiamo l’argomento con la dottoressa Mariacristina Ghigo, nutrizionista della Clinica Fornaca.
Cos’è la dieta chetogenica?
La dieta chetogenica si basa sullo sbilanciamento nutrizionale a favore dei grassi, allo scopo di spingere l’organismo a utilizzare quelli forniti con la dieta e quelli accumulati; ciò farà sì che il nostro organismo, in assenza della comune fonte di zuccheri, produca chetoni che vengono utilizzati per ricavare l’energia necessaria alle attività e alla sopravvivenza dell’organismo. La quantità di grassi (lipidi) forniti con la dieta chetogenica è calcolata dal nutrizionista in modo che sia sufficiente per mandare l’organismo in uno stato di chetosi fisiologica, dunque non pericolosa per la salute e fondamentale per assicurare il fabbisogno energetico cerebrale e cardiaco. In pratica, con l’ingresso in chetosi controllata, l’organismo capisce di non poter disporre del glucosio per ricavare energia e inizia a sfruttare le riserve di grasso (adipe) senza andare a consumare le proteine dei muscoli. Per tale motivo uno dei tanti vantaggi di tale dieta è che la massa magra (muscolare) viene mantenuta e stimolata, cosa che non capita con altri approcci dietetici.
Per chi è indicata la dieta chetogenica?
Per l’effetto dimagrante rapido, la dieta chetogenica è indicata come terapia in caso di obesità con indicazione alla chirurgia bariatrica, obesità con gravi rischi per la salute, sovrappeso significativo, sindrome metabolica, diabete di tipo 2, insulino-resistenza, iperglicemia, ipercolesterolemia, oltre alla sindrome dell’ovaio policistico e sindrome delle apnee notturne. Tuttavia, la dieta chetogenica ha dimostrato di dar luogo a benefici anche nelle persone che soffrono di emicranie, cefalee e, secondo alcuni studi, anche per prevenire e contrastare l’evoluzione di malattie neurodegenerative come SLA, Parkinson, Alzheimer. Viene anche utilizzata con grande successo nel trattamento dell’epilessia resistente ai farmaci.
Per ogni esigenza clinica esistono diversi tipi di dieta chetogenica, tanto che si parla più correttamente di “diete chetogeniche”. Inoltre, parliamo di terapia e non di “semplice” dieta perché la chetogenica non può essere “solo” uno stile di vita alimentare quotidiano e continuato. Deve essere seguita per un periodo di tempo determinato, personalizzata sulle caratteristiche fisiche, psicologiche, motivazionali e biochimiche della persona, controllata da un nutrizionista che evidenzi eventuali controindicazioni e segua il paziente nel percorso terapeutico sia per motivarlo che per valutare il suo stato di salute attraverso controlli e esecuzione di esami ematochimici. La presenza di alcune malattie esclude infatti l’indicazione a seguire una delle diete chetogeniche, ma questo deve essere stabilito affidandosi a un esperto.
Sfatiamo alcuni falsi miti
È una dieta iperproteica
No. La dieta chetogenica prevede il consumo di alcuni alimenti quali carne, pesce, uova, latte e latticini, formaggi con spiccata componente proteica, ma non è una dieta iperproteica. Infatti, un eccesso di proteine verrebbe convertito dall’organismo in glucosio (gluconeogenesi) e non permetterebbe di raggiungere quello stato di chetosi necessario all’organismo per iniziare a utilizzare il grasso come fonte di energia.
Non sazia
Contrariamente a quanto si pensi, la dieta chetogenica pianificata e seguita da esperti della nutrizione, sazia e fa sentire la persona piena di energia, nonostante l’apporto calorico giornaliero sia molto basso. La produzione dei corpi chetonici e il loro utilizzo a livello cerebrale ha un effetto psicotonico, diminuisce il senso di fame e regala una grande energia al paziente.
Può essere seguita per anni
No. Una dieta chetogenica non può essere protratta per uno o più anni, ma deve essere limitata a un periodo che varia dalle tre o quattro settimane fino ai tre mesi. Dopodiché, il nutrizionista stabilisce il protocollo di transizione in cui si va ad aumentare lentamente il consumo di carboidrati per portare il paziente di nuovo ad una dieta più equilibrata dal punto di vista nutrizionale e dei macronutrienti, che potrà essere normocalorica se si tratta di mantenere i risultati raggiunti o ipocalorica qualora vi siano ancora chili da perdere.
Non è efficace, si riprende subito peso
La dieta chetogenica è sempre efficace se eseguita secondo le prescrizioni, evitando di uscire dalla chetosi, e non fa ingrassare nuovamente appena terminata; a meno che, come dimostra anche la letteratura scientifica, una volta finita non si torni a mangiare in modo poco equilibrato. Ma questo vale per ogni tipo di dieta e non solo per la dieta chetogenica.
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