Allergie: dosaggio IgE specifiche, quando serve?


Molte persone sviluppano allergie durante la propria vita e lo scoprono solo quando entrano in contatto con uno o più allergeni. Pollini, alimenti, lattice, punture di ape o di vespa sono gli allergeni che più comunemente possono provocare allergie. Ne parliamo con la dottoressa Fulvia Marengo, allergologa della Clinica Fornaca e responsabile dell’Allergologia delle Molinette […]

Molte persone sviluppano allergie durante la propria vita e lo scoprono solo quando entrano in contatto con uno o più allergeni. Pollini, alimenti, lattice, punture di ape o di vespa sono gli allergeni che più comunemente possono provocare allergie.

Ne parliamo con la dottoressa Fulvia Marengo, allergologa della Clinica Fornaca e responsabile dell’Allergologia delle Molinette di Torino.

Esistono vari tipi di test per valutare la risposta allergica di una persona: il prick test è il più comune e permette di evidenziare la sensibilizzazione del soggetto verso uno o più allergeni. Tuttavia, in alcune persone questo tipo di test può risultare poco sensibile oppure non è raccomandato, come ad esempio negli anziani che possono avere una pelle poco reattiva, nelle donne in gravidanza, o nelle persone che stanno assumendo antistaminici o cortisonici per combattere i sintomi di un’allergia.

Cos’è e a cosa serve il dosaggio delle IgE specifiche?

Per avere risultati più precisi sulle sensibilizzazioni ad allergeni inalatori (pollini), alimentari (cibi), lattice e punture di insetto è utilizzato il dosaggio delle IgE sieriche specifiche. Si tratta di un esame di secondo livello effettuato sul siero, utile per evidenziare se una persona soffre di una allergia e per determinare verso quale allergene risulta sensibilizzato.

Il dosaggio delle IgE specifiche permette di quantificare la concentrazione sierica delle IgE specifiche verso un determinato allergene e consente dunque di valutare la sensibilizzazione di un soggetto verso quell’allergene fornendo al medico un’informazione importante per la diagnosi e per la conseguente terapia.

Qual è il momento giusto per fare il test?

Il dosaggio delle IgE specifiche può essere effettuato in qualunque periodo dell’anno, anche in corso di terapia con antistaminici e cortisone. Il prelievo per il dosaggio delle IgE specifiche può essere eseguito durante la visita allergologica oppure in un momento successivo, su indicazione dello specialista, e poi inviato al laboratorio.

Per la valutazione allergologica in alcune situazioni può essere utile eseguire anche:

  • dosaggio IgE sieriche totali. Le IgE possono comparire come risultato della sensibilizzazione. Possono aumentare nei pazienti affetti da asma bronchiale, rinite, dermatite atopica;
  • dosaggio della proteina cationica degli eosinofili (ECP), marcatore di infiammazione nell’asma bronchiale;
  • dosaggio triptasi basale: un aumento della triptasi sierica è indice di attivazione dei mastociti. Elevati livelli di triptasi basale possono essere spia di mastocitosi. L’aumento dei livelli di triptasi durante una sospetta reazione allergica permette di fare diagnosi di reazione allergica.