Che cosa sono le malattie autoimmuni del fegato?
Le malattie autoimmuni del fegato si caratterizzano per un’infiammazione cronica e progressiva del fegato e dei dotti biliari, che porta alla morte delle cellule (necrosi) e alla loro cicatrizzazione (fibrosi).
Sono malattie autoimmuni del fegato: la cirrosi biliare primitiva, l’epatite autoimmune e la colangite sclerosante primitiva. Esiste anche la sindrome overlapping, che presenta caratteristiche delle ultime due forme.
Nell’epatite autoimmune a essere colpite sono le cellule del fegato (epatociti), nella cirrosi biliare primitiva sono le cellule dei piccoli dotti biliari, nella colangite sclerosante primitiva le cellule dei grandi dotti.
Quali sono le cause delle malattie autoimmuni del fegato?
Queste patologie sono dovute a un’alterazione del sistema immunitario, di probabile origine genetica. Questo percepisce il fegato e i dotti biliari come esterni all’organismo e ne attacca i tessuti, con conseguente infiammazione e cicatrizzazione e danni permanenti di diversa gravità.
Diverse possono essere le cause di questo difetto: la genetica, l’ereditarietà e familiarità, infezioni virali, l’uso di alcuni farmaci. Nel caso delle malattie autoimmuni del fegato gioca un ruolo anche una componente ormonale: queste patologie infatti colpiscono soprattutto le donne tra 40 e 70 anni, ma talvolta l’esordio è giovanile, spesso associato ad altre patologie su base autoimmune come la colite ulcerosa, la malattia di Chron, le tiroiditi, l’artrite reumatoide.
Quali sono i sintomi delle malattie autoimmuni del fegato?
I sintomi più comuni sono:
- Dolore nella parte superiore destra dell’addome.
- Dolore articolare.
- Nausea e vomito.
- Perdita di appetito.
- Urine scure.
- Feci chiare o grigiastre.
- Ingrossamento del fegato.
- Secchezza della bocca.
- Ascite, ovvero accumulo di liquidi nell’addome a rischio di infezione.
- Ittero, con ingiallimento della pelle e della sclera, la parte bianca dell’occhio.
- Nel caso di epatite autoimmune possono aversi angiomi cutanei.
- Nel caso di cirrosi biliare primitiva: depositi di grassi (lipidi) nella pelle, intorno agli occhi e sotto le palpebre (xantelasmi), nelle mani e nei piedi, a livello dei gomiti e delle ginocchia (xantomi).
Come si effettua la diagnosi?
Per la diagnosi ci si avvale di:
- Esami del sangue, per controllare la funzionalità epatica, per individuare i livelli degli enzimi epatici, per la ricerca degli autoanticorpi che indicano la forma di patologia: si testano quindi gli autoanticorpi Abs anti-MIT3, gp210, sp100, Actin, LKM, SLA.
- Biopsia epatica, per valutare la presenza di necrosi epatocitaria.
- Ecografia addominale, Risonanza Magnetica, TAC addome.
In caso di colangite sclerosante primitiva risultano utili:
- Esami radiologici: la colangio-pancreatografia con Risonanza magnetica (MRCP) che consente di visualizzare lo stato dei dotti biliari grazie al contrasto fornito dagli acidi biliari.
- In alternativa si ricorre a colangio-pancreatografia retrograda perendoscopica(ERCP) che consente la valutazione dello stato dei dotti biliari iniettando un mezzo di contrasto con un piccolo tubicino che viene introdotto dalla bocca fino a raggiungere il duodeno.