Che cos’è il reflusso gastroesofageo?
Il reflusso gastroesofageo è una condizione che si instaura quando i succhi gastrici entrano in contatto con la parete dell’esofago; il passaggio di contenuto acido dallo stomaco all’esofago è fisiologico, in particolare dopo aver mangiato. Un eccesso di questo fenomeno però può determinare la malattia da reflusso gastroesofageo.
I soggetti che ne soffrono avvertono un senso di bruciore dietro lo sterno e rigurgito acido in bocca.
Quali sono le cause del reflusso gastroesofageo?
Sono diversi i fattori che contribuiscono all’insorgenza della malattia da reflusso gastroesofageo, ne sono un esempio fattori alimentari, anatomici, funzionali, ormonali e farmacologici.
Lo sfintere esofageo inferiore è la zona di transito tra l’esofago e lo stomaco ed è un punto chiave per contrastare il reflusso. Una riduzione della pressione in questa zona, come accade fisiologicamente al passaggio di acqua e alimenti, permette una risalita di materiale (acido e non) dallo stomaco all’esofago. Un eccesso di questo materiale determina la malattia. La pressione dello sfintere esofageo inferiore può variare anche in base all’alimentazione, agli ormoni e all’assunzione di alcuni farmaci. Anche un aumento della pressione intra-addominale favorisce il reflusso, come può accadere nei soggetti in sovrappeso o delle donne in gravidanza.
Quali sono i sintomi del reflusso gastroesofageo?
La malattia da reflusso gastroesofageo si caratterizza per sintomi molto caratteristici, come bruciore retrosternale e rigurgito acido, che possono presentarsi in maniera più o meno continuativa durante la giornata. Per esempio, il reflusso può presentarsi al risveglio o dopo aver mangiato o nel cuore della notte (indicativamente tra mezzanotte e le tre del mattino), ma anche mentre si è sdraiati o mentre ci si piega in avanti, come per raccogliere qualcosa o mettere le scarpe.
Altri sintomi, poco specifici, che possono accompagnare la malattia da reflusso, sono:
- Sensazione di nodo alla gola e difficoltà a deglutire
- Difficoltà a digerire
- Nausea
- Laringite cronica, tosse, raucedine, abbassamento della voce
- Singhiozzo
- Asma
- Dolore al petto
- Otite media
- Insonnia
- Diagnosi
Come si effettua la diagnosi di reflusso gastroesofageo?
La presenza di bruciore retrosternale e rigurgito acido in bocca permettono di diagnosticare la malattia da reflusso gastroesofageo.
Lo specialista potrebbe però ritenere necessari anche ulteriori esami per la diagnosi:
- Esame radiologico del tubo digerente, al fine di osservare lo stato di salute e la funzionalità di esofago, stomaco e della prima porzione dell’intestino tenue.
- Gastroscopia, al fine di visualizzare l’esofago, lo stomaco e il duodeno. Se occorre, si può eseguire una biopsia, ovvero prelevare un campione di mucosa da sottoporre ad analisi di laboratorio.
- Manometria esofagea, attraverso l’introduzione di una sonda dal naso si ricercano eventuali anomalie della motilità dell’esofago (peristalsi).
- PH-impedenziometria delle 24 ore, per mezzo di un sondino che dal naso raggiunge l’esofago si monitora la quantità di materiale acido e non refluito nell’esofago nell’arco di 24 ore.