Che cos’è e a che cosa serve il macchinario per la risonanza magnetica?
Il macchinario per la risonanza magnetica è un apparecchio cui si ricorre nell’ambito della diagnostica per immagini. Il suo impiego è piuttosto recente e risale agli anni Ottanta del ‘900.
Si basa sull’applicazione di un campo magnetico di elevata intensità e onde di radiofrequenza al distretto corporeo che interessa dal punto di vista clinico. Può essere utile in diversi ambiti: da quello oncologico a quello cardiologico, e poi ancora in quello neurologico o neurochirurgico, ortopedico, traumatologico e gastroenterologico.
Come funziona il macchinario per la risonanza magnetica?
Il paziente è invitato a sdraiarsi su un lettino che slitta all’interno del macchinario per la risonanza magnetica e a rimanere assolutamente immobile per l’intera durata dell’esame. Sfruttando dei processi biochimici e tramite l’emissione di onde di radiofrequenza il macchinario acquisisce delle immagini del corpo umano in tre dimensioni in alta risoluzione. La sua esecuzione può richiedere la somministrazione venosa di un mezzo di contrasto paramagnetico.
Che cos’è la risonanza magnetica aperta?
La risonanza magnetica può essere anche “aperta“: il macchinario, in questo caso, è aperto ai lati e le due porzioni del magnete si trovano sopra e sotto il soggetto. La risonanza magnetica aperta è particolarmente indicata negli individui che soffrono di claustrofobia, ma anche nei bambini, negli anziani e nelle persone in sovrappeso.
Il macchinario per la risonanza magnetica è pericoloso o doloroso?
Il macchinario è del tutto sicuro e indolore.