Che cos’è la vitamina D?
La vitamina D è una vitamina liposolubile, cioè essa viene accumulata nel fegato, non è dunque necessario assumerla con regolarità tramite i cibi, dal momento che il corpo la rilascia a piccole dosi quando il suo utilizzo diviene necessario.
Si presenta sotto due forme: l’ergocalciferolo, che viene assunto con il cibo, e il colecalciferolo, che viene invece sintetizzato dall’organismo.
A che cosa serve la vitamina D?
La vitamina D è perlopiù sintetizzata dal nostro organismo, attraverso l’assorbimento dei raggi del sole realizzato dalla pelle. Questa vitamina è un regolatore del metabolismo del calcio e, per questo motivo, è utile nell’azione di calcificazione delle ossa.
Contribuisce, inoltre, a mantenere nella norma il livello di calcio e di fosforo nel sangue.
In quali alimenti è presente la vitamina D?
La vitamina d è scarsamente presente negli alimenti (uova, alcuni pesci grassi, latte e derivati, fegato e verdure verdi) l’unica eccezione è data dall’olio di fegato di merluzzo.
Viene in grande parte accumulata dal nostro organismo attraverso l’esposizione ai raggi solari e va integrata solo in situazioni particolari, collegate alla gravidanza, alla crescita e all’allattamento.
Qual è il fabbisogno giornaliero di vitamina D?
Il suo fabbisogno giornaliero varia a seconda dell’età: si parte dalle 200 unità al giorno per i bambini e gli adulti fino ai 50 anni, per poi passare alle 400 unità per le persone con età compresa tra i 51 e i 70 anni ed arrivare infine alle 600 unità consigliate per i soggetti con più di 70 anni.
Carenza di vitamina D
La sua carenza incide negativamente sulla calcificazione delle ossa, con effetti che vanno dal rachitismo (per i bambini) alle deformazioni ossee di varia natura, fino alla osteomalacia, che si presenta quando la struttura ossea è integra a livello esterno, ma all’interno delle ossa si registra un contenuto minerale insufficiente.
La sua mancanza rende inoltre i denti più deboli e vulnerabili alle carie.
Eccesso di vitamina D
Il suo eccesso può provocare una calcificazione diffusa a livello dei vari organi, con conseguente diarrea, vomito e spasmi muscolari.
Quali comportamenti possono provocare una carenza di vitamina D?
Dal momento che la maggior parte di questa vitamina viene recepita dai raggi solari, una sua carenza può derivare da comportamenti che impediscano l’esposizione al sole (come, ad esempio, vestirsi troppo coperti, utilizzare creme solari con protezione troppo elevata o restare al chiuso per molte ore).
La vitamina D viene “dispersa” anche a causa di comportamenti non appropriati come l’abuso di alcol e il consumo di sostanze stupefacenti. Inoltre, l’impiego di certi medicinali può influire sulla quantità di vitamina D custodita dal nostro organismo.