Ph-Impedenzo-metria

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Che cos’è la Ph-Impedenzo-metria?

La Ph-impedenzo-metria esofagea è un esame funzionale che misura il reflusso gastroesofageo sia acido sia non acido, liquido e gassoso. Tale esame viene eseguito mediante un sottile sondino monouso che, posizionato per via nasale sino in stomaco e, collegato ad un registratore portatile tenuto alla cintura, registra per 24 ore l’acidità gastrica e i reflussi gastroesofagei. Dopo 24 ore si conclude l’esame sfilando agevolmente il sondino naso-gastrico e si acquisiscono i dati dal registratore.

A cosa serve la Ph-Impedenzo-metria?

La pH-impedenzo-metria esofagogastrica è la metodica di più recente introduzione per la diagnosi del reflusso gastroesofageo acido/non acido.

A chi è rivolta la Ph-Impedenzo-metria?

La pH-impedenzo-metria esofagea è un esame specialistico di secondo livello pertanto è importante aver eseguito una gastroscopia o rx transito-esofageo nell’ultimo anno, prima di eseguire l’esame.

Prima di iniziare l’esame è opportuno segnalare al medico eventuali allergie a farmaci, eventuali terapie in atto, in particolare con farmaci antiaggreganti (Ibustrin, Tiklid, Aspirina ecc) o anticoagulanti (Coumadin, Sintrom, ecc), di essere portatori di protesi valvolari (per idonea profilassi antibiotica).

E’ indicata pertanto in pazienti che abbiano sintomi tipici di reflusso (pirosi, rigurgito, dolore toracico) o extraesofagei (tosse, raucedine, disfonia, tachicardie) senza evidenza di alterazioni alla gastroscopia; in pazienti con precedente diagnosi di malattia da reflusso gastroesofageo che non rispondano adeguatamente alla terapia medica; è indicata in alternativa alla sola pH-metria in tutti i pazienti durante la valutazione pre-chirurgica.

Quali sono le norme di preparazione alla Ph-Impedenzo-metria?

La preparazione all’esame richiede il digiuno per almeno 6/8 ore e la sospensione dei farmaci come descritto nel foglio di preparazione, se non altrimenti indicato.

Evitare l’assunzione di antiacidi, inibitori della pompa protonica, calcio antagonisti e/o nitroderivati, che possono rendere inutile l’esame, come è indicato nel foglio di preparazione fornito al momento della prenotazione a meno che l’esame non venga per espressa volontà del Medico Curante eseguita durante terapia, che dovrà comunque essere chiaramente indicata al momento dell’esame.

Portare con sé eventuali referti endoscopici o radiologici relativi alla stessa patologia oggetto dell’esame.

Come si svolge l’esame di Ph-Impedenzo-metria?

La pH-impedenzo-metria esofagea sarà effettuata presso il servizio di Endoscopia digestiva della Clinica Fornaca collocato al 3° Piano del Padiglione C.

Il paziente sarà accompagnato nella sala di fisiopatologia digestiva per la preparazione. Verrà fatto sedere su una sedia e il sondino monouso verrà aperto in sua presenza, quindi fissato un elettrodo esterno di riferimento (simile a quello usato per l’esecuzione degli elettrocardiogrammi), gli verrà chiesto di introdurre la punta di un dito della mano nei liquidi di taratura del suo sondino, consentendo l’inizio della procedura stessa di taratura dell’apparecchio sulla sua persona.

Quando l’apparecchio mostrerà di avere tarato correttamente il sondino sul paziente, si potrà procedere all’inserimento del sondino.

In caso di protesi mobili, sarà necessario rimuoverle.

Verrà applicata nella narice un anestesia locale con gel lubrificante.

Il paziente dovrà mantenere un atteggiamento rilassato, respirando lentamente e profondamente: questo consentirà di superare facilmente il momento del passaggio del sondino nella parte posteriore del naso e sulla base della lingua, controllando il riflesso del vomito.

Il sondino verrà quindi sospinto nell’esofago sino al punto giusto per la misurazione del reflusso e fissato alla narice con del cerotto.

Il registratore portatile a cui è collegato il sondino verrà quindi inserito in una borsetta che dovrà portare al collo sino al termine dell’esame (giorno successivo).

Verrà consegnato un diario da compilare accuratamente e da riconsegnare alla fine dell’esame.

Il giorno successivo, sabato alle ore 11.30, il paziente si dovrà presentare negli ambulatori del padiglione C, piano terra, in Corso Vittorio Emanuele II n. 91, dove il personale infermieristico incaricato le rimuoverà agevolmente il sondino e ritirerà l’apparecchio e il diario compilato.

Alla fine dell’esame il paziente potrà alimentarsi regolarmente e assumere qualunque tipo di farmaco.

Quanto dura un esame di Ph-Impedenzo-metria?

La durata dell’esame è di circa 15 minuti tra taratura ed introduzione del sondino. L’esame è in genere ben tollerato dalla maggior parte dei pazienti; infatti non procura dolore ma solo un modesto fastidio all’introduzione della sonda.

La Ph-Impedenzo-metria è dolorosa o pericolosa?

La pH-impedenzo-metria esofagea è una procedura sicura; tuttavia, è abbastanza frequente durante l’esame avere una sensazione di corpo estraneo, con sensazione di deglutizione difficoltosa. Il sintomo è aspecifico e si risolve rapidamente e comunque sempre al momento della rimozione del sondino.

Rischi potenziali: Dislocazione del sondino, esame non diagnostico: 0.03%, Complicanze: Perforazione esofagea: 0.0001%, Non esistono alternative diagnostiche, ovvero non esistono altri metodi per la misurazione contemporanea di reflussi acidi e non-acidi.

Dopo l’esame le potrà rimanere un leggero fastidio esofageo, che si risolverà rapidamente.

Refertazione della Ph-Impedenzo-metria

Il referto dell’indagine verrà consegnato a distanza di circa una settimana come indicato nel foglio di ritiro referto consegnato dalla segreteria dell’endoscopia digestiva il giorno dell’esecuzione dell’esame.