Le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte in Italia. Ogni anno uccidono più dei tumori e degli incidenti d’auto e riguardano oltre il 36 per cento del totale dei decessi. Malattie cardiache coronariche e ictus ne sono le forme principali ma è opportuno non trascurare le patologie di altri organi (come l’arteriopatia periferica che interessa le gambe), anch’esse capaci in pochi anni di condurre fino alla morte.
A prevenire le malattie cardiovascolari possono aiutarci una serie di esami, utili a scoprire la nostra eventuale predisposizione per certe patologie e, soprattutto, a correggere i comportamenti che possono causarne un peggioramento. «Un semplice esame del sangue può rivelare la presenza di valori nocivi che interessano il colesterolo o la glicemia, un ecodoppler può dirci ancora di più e aiutarci in modo decisivo nella stesura della mappa cardiovascolare del paziente», spiega il dottor Franco Nessi, chirurgo vascolare della Clinica Fornaca e Direttore della Struttura complessa di Chirurgia vascolare dell’ospedale Mauriziano di Torino.
Esistono fattori di rischio non modificabili come la familiarità con le patologie cardiovascolari e il genere («Due malati su tre sono uomini – prosegue il dottor Nessi – anche se è l’unica donna malata a far registrare l’evoluzione peggiore e più rapida»), ma ne esistono di modificabili perché legati al nostro stile di vita, come l’alimentazione, il fumo, l’alcol e l’attività fisica. «Fumare o bere, essere obesi o sedentari, avere più di 65 anni: sono tutti fattori di rischio che possiamo valutare da soli e che, una volta riscontrati, devono condurci a svolgere gli adeguati esami medici», puntualizza ancora il dottor Nessi.
Esami del sangue ed ecodoppler sono propedeutici ad altri esami che il check up della Clinica Fornaca riserva al proprio paziente: «La misurazione dello spessore intima-media della carotide valuta in maniera rigorosa il rischio cardiovascolare – precisa il dottor Franco Nessi -, l’ecografia all’addome ci permette di avere un quadro attendibile anche dell’aorta». In particolare, l’aumento di spessore della carotide consiglia un immediato cambiamento dello stile di vita (dieta, fumo, movimento) e una terapia farmacologica che regoli eventuali anomalie (colesterolo, glicemia, pressione).
«Il dovere di una sanità moderna è quello di prevenire la malattia – conclude il dottor Franco Nessi – ed è molto importante che la Clinica Fornaca riservi un così grande impegno verso la prevenzione, garantita da quegli stessi professionisti e quelle stesse tecnologie che, in caso di malattia, saranno poi pronti a garantire le adeguate terapie in tempi molto rapidi».