L’intervento è stato eseguito per la prima volta in Fornaca dall’équipe di Chirurgia toracica diretta dal dottor Paraskevas Lyberis. Il lobo polmonare di destra è stato asportato con successo a un paziente di 60 anni dimesso dopo tre giorni e in grado di riprendere subito le sue attività quotidiane: «Con la tecnica mininvasiva: vie d’accesso minime, tempi d’intervento e perdite ematiche ridotti».
Una lobectomia superiore di destra utilizzando un modello virtuale 3D (di polmoni, vie aeree e sistema vascolare) ottenuto partendo da immagini TC con mezzo di contrasto. È l’intervento eseguito alla Clinica Fornaca dal dottor Paraskevas Lyberis, chirurgo toracico della Fornaca e della Città della salute e della scienza di Torino, in équipe con il professor Enrico Ruffini e il dottor Francesco Guerrera e con il supporto anestesiologico del dottor Giulio Rosboch.
Il lobo polmonare di destra è stato asportato con successo a un paziente di 60 anni che, avviato al follow up oncologico dopo l’intervento, è stato dimesso dopo tre giorni e ha ripreso la sua attività quotidiana e professionale. «Merito della tecnica mininvasiva utilizzata – spiega il dottor Lyberis -: due vie d’accesso da due centimetri e due trocar da otto millimetri, nessun divaricatore e nessuna perdita ematica, anche per merito dei tempi d’intervento resi più celeri dalla tecnologia 3D».
Tutto era cominciato da una piccola opacità del lobo superiore di destra del polmone: «Gli accertamenti radiologici eseguiti (TC e PET) e le successive prove di capacità respiratoria ci avevano indicato l’intervento – aggiunge il dottor Lyberis -. Il fatto che la lesione fosse piccola e scavata non dava l’idea di una patologia maligna, la stessa PEC non la classificava come tale. Tuttavia, l’aspetto del nodo era quello che, per la nostra esperienza di équipe, poteva farci pensare proprio a una formazione maligna». È proprio in considerazione di questo tipo di lesione che, per la prima volta in Fornaca, è stato deciso di usare la tecnica in 3D per una lobectomia: «Si è trattato di produrre arterie, vene, bronchi del polmone e navigare in tempo reale tramite la tridimensionalità fino ad arrivare alla lesione».
Questo tipo di intervento si rivela particolarmente indicato proprio per le lesioni che si trovano tra i segmenti dei parenchimi polmonari: «Abbiamo inviato la TC alla “Medics” di Torino che ha riprodotto in 3D tutto il polmone con diverse colorazioni e individuato il nodo – insiste il dottor Lyberis -. Al fine di ottenere una ricostruzione più dettagliata dei vasi interni del polmone, sono stati applicati dei sistemi di filtraggio delle immagini per migliorare il contrasto di quelle strutture. Le immagini originali sono state utilizzate per la segmentazione del parenchima polmonare, delle vie aeree, del tumore e dei linfonodi ingrossati. Sono state ricostruite anche strutture come l’aorta, la vena cava superiore o la vena azygos per ottenere punti di riferimento di navigazione durante l’intervento chirurgico. La segmentazione risultante di queste strutture è stata fusa con la segmentazione dei vasi dalle immagini filtrate, così si è ottenuta la ricostruzione 3D finale dell’intero polmone e delle sue strutture circostanti».
«Altre specialità chirurgiche usano questa tecnica 3D – conclude il dottor Paraskevas Lyberis -. La navigazione verso una zona sicura consente di risparmiare tessuto e di asportare la massa tumorale in tutta sicurezza ottenendo margini puliti».