Meno invasiva per il paziente: è la chirurgia toracica moderna


Si occupa in primis di tumori primari e secondari del torace: «Si avvale di strumenti endoscopici e di tecniche sempre più evolute, collegate a sofisticate apparecchiature di radiodiagnostica», osserva il dottor Claudio Mossetti che alla Fornaca tratta anche pectus excavatum e iperidrosi.  «Quello al polmone è ancora oggi il tumore più frequente. Ma se fino […]

Si occupa in primis di tumori primari e secondari del torace: «Si avvale di strumenti endoscopici e di tecniche sempre più evolute, collegate a sofisticate apparecchiature di radiodiagnostica», osserva il dottor Claudio Mossetti che alla Fornaca tratta anche pectus excavatum e iperidrosi.

 «Quello al polmone è ancora oggi il tumore più frequente. Ma se fino agli anni Novanta l’attività chirurgica era rivolta quasi esclusivamente al trattamento dei tumori primitivi del polmone, oggi una discreta percentuale dell’attività del chirurgo toracico è rivolta ai tumori secondari: merito della continua evoluzione in campo oncologico e della gestione multidisciplinare dei pazienti, destinati a un “outcome” migliore che in passato». Parola del dottor Claudio Mossetti, chirurgo toraco-polmonare della Clinica Fornaca e della Città della Salute e della Scienza di Torino.

Alla Clinica Fornaca il chirurgo toraco-polmonare si occupa del trattamento delle patologie neoplastiche e non neoplastiche di polmone, mediastino, pleura, trachea, esofago, parete toracica e diaframma. L’attività comprende anche il trattamento delle deformità di parete e della traumatologia toracica. «Negli ultimi anni – spiega il dottor Mossetti – s’è inoltre registrato un notevole incremento di patologie oncologiche pleuriche, connesse in primis con l’esposizione all’amianto e per le quali il chirurgo toracico è chiamato in causa nella fase diagnostica e in quella terapeutica».

«Accessi chirurgici sempre meno invasivi e più rispettosi della struttura della parete toracica hanno sostituito nel tempo la tradizionale via d’accesso al torace, la toracotomia postero laterale – prosegue il dottor Mossetti –. L’affermazione delle tecniche endoscopiche videoassistite (dette Vats) consente, in determinati casi, di eseguire anche interventi “maggiori” riducendo al minimo trauma chirurgico e dolore post operatorio ma garantendo un recupero funzionale completo e rapido nonché una riduzione dei tempi di ospedalizzazione». Queste tecniche, supportate da sofisticate indagini radiologiche, permettono oggi alla Clinica Fornaca di raggiungere il “gold standard” anche per quanto riguarda il trattamento di una patologia come lo pneumotorace spontaneo.

La chirurgia toracica, in particolare quella toracoscopica, può peraltro risolvere problematiche di carattere estetico, quali il pectus excavatum e la iperidrosi palmo plantare e ascellare, patologie che causano rilevante disagio psico-sociale in chi ne è afflitto. «Il pectus excavatum viene trattato endoscopicamente posizionando una barra di acciaio retro sternale che corregge immediatamente la deformità, mentre l’iperidrosi viene affrontata con la distruzione di uno o più gangli del sistema nervoso simpatico e consentendo la stabile e definitiva risoluzione dell’eccessiva sudorazione», sottolinea il dottor Mossetti.

Il vero fiore all’occhiello della chirurgia toracica torinese resta infine il trapianto polmonare, che coinvolge un team di specialisti cardiochirurghi, chirurghi toracici e pneumologi da circa vent’anni operativo nell’attuale Città della Salute e della Scienza di Torino: «La nostra città ha ottenuto risultati in linea con ii migliori centri di riferimento mondiale – conclude il dottor Claudio Mossetti, che fa parte del team in oggetto – confermando così la tradizione storica che ha visto nascere proprio a Torino la prima scuola di specializzazione di Chirurgia toracica d’Italia».