Innovazione clinica, in Fornaca ecco il microscopio operatorio di ultima generazione


«Con questo microscopio operatorio, il chirurgo ha a disposizione un livello completamente nuovo di precisione di posizionamento. In questo modo può ridurre lo sforzo manuale e concentrarsi ancora di più sul trattamento in corso», spiega il Direttore generale, Margherita Patti, presentando la nuova apparecchiatura adottata dalla Clinica. Un microscopio operatorio all’avanguardia assoluta per qualità di prestazioni e […]

«Con questo microscopio operatorio, il chirurgo ha a disposizione un livello completamente nuovo di precisione di posizionamento. In questo modo può ridurre lo sforzo manuale e concentrarsi ancora di più sul trattamento in corso», spiega il Direttore generale, Margherita Patti, presentando la nuova apparecchiatura adottata dalla Clinica.

Un microscopio operatorio all’avanguardia assoluta per qualità di prestazioni e capacità di dialogo con altre apparecchiature tecnologiche: è il Kinevo 900 Zeiss che la Clinica Fornaca ha appena adottato e messo disposizione dei propri chirurghi. La Fornaca è la prima clinica privata italiana nonché la prima struttura medica del Piemonte a dotarsi di questo tipo di microscopio: «A disposizione del chirurgo c’è ora un livello completamente nuovo di precisione di posizionamento che permette di ridurre lo sforzo manuale e di concentrarsi ancora di più sul trattamento in corso», sottolinea Margherita Patti, Direttore generale della Clinica Fornaca.

«Controllando la robotica, il chirurgo può visualizzare le strutture con precisione e senza sforzo – conferma Luca Seidita del Servizio di Ingegneria clinica della Clinica Fornaca -. Gli è sufficiente mettere a fuoco e muoversi attorno a una struttura per visualizzare quanto gli interessa, aiutato da una serie di innovazioni che il nuovo microscopio operatorio gli mette a disposizione». Per cominciare, la visualizzazione chirurgica avviene senza interferenze: «La nuova macchina consente uno smorzamento attivo delle vibrazioni che garantisce massima stabilità e riduzione al minimo delle vibrazioni collaterali del sistema», aggiunge ancora Seidita. La robotica permette inoltre al chirurgo di visualizzare senza sforzo e con grande precisione le strutture alle quali è interessato, merito del PositionMemory: «Un’opzione che consente di organizzare un flusso di lavoro efficiente in virtù della funzione di memorizzazione delle regioni di interesse identificate – prosegue il tecnico di Ingegneria clinica -. Per metterlo in pratica, è sufficiente aprire le diverse immagini selezionate in diversi momenti e visualizzarle automaticamente con lo stesso identico grado di ingrandimento, distanza di lavoro e fuoco».

Proprio la messa a fuoco costante rappresenta un altro dei punti di forza del microscopio operatorio della Clinica, messo oggi a disposizione dei neurochirurghi della Fornaca e pronto a essere declinato anche sulle esigenze degli altri specialisti di Chirurgia spinale, Otoneurochirurgia, Plastica ricostruttiva e maxillofacciale della Clinica. «Il nuovo sistema è di fatto il più avanzato per la visualizzazione robotizzata in microchirurgia – conferma Luca Seidita -. Può essere utilizzato in modalità tradizionale, con visione ottica diretta e pure in modalità digitale». Può essere infatti fruito come un tradizionale microscopio operatorio (basta collegarvi dei tubi binoculari) oppure in modalità digitale osservando il monitor, un’opzione particolarmente interessante per posizioni chirurgiche ardite. L’apparecchiatura conta inoltre su una telecamera bidimensionale full HD a triplo sensore.

il nuovo microscopio operatorio contiene al suo interno i moduli per la diagnostica intraoperatoria: lenti, fibra ottica, fonte d’illuminazione e telecamere, tutto appositamente sviluppato per i sistemi integrati di visualizzazione in fluorescenza. «Totalmente incorporati all’apparecchiatura, consentono al chirurgo, con la semplice pressione di un pulsante configurabile sulle impugnature, di passare velocemente e senza interrompere l’intervento dalla visualizzazione in luce bianca alla visualizzazione in fluorescenza», precisa ancora Seidita. Proprio in termini di fluorescenza, la Clinica Fornaca ha scelto il modulo Yellow 560 che permette una metodica di trattamento in ambito oncologico e vascolare per la resezione guidata di tutti i tumori fortemente vascolarizzati. Yellow 560 rappresenta infatti un validissimo aiuto per l’identificazione e la successiva accurata resezione di un ampio numero di tumori cerebrali fortemente vascolarizzati, come glioblastomi, metastasi, meningiomi e medulloblastomi.

«La nuova piattaforma robotica – conclude il Direttore generale, Margherita Patti – ha dalla sua anche la possibilità di implementazione continua, a seconda delle necessità evidenziate dai chirurghi e delle specialità cliniche che vorranno servirsene per rendere ancora più efficace la cura riservata ai nostri pazienti».