Con il nuovo ecografo la Diagnostica per immagini della Clinica si dota di un nuovo strumento di elevata qualità tecnologica: la sonda ad alta frequenza consente studi di dettaglio sulle strutture molto piccole e una precisa valutazione funzionale di muscoli e tendini.
Un nuovo ecografo per la Clinica Fornaca, più moderno, potente ed efficace: è il modello “Epiq 7 Plus” targato Philips. «E’ in funzione dallo scorso maggio e ha ulteriormente migliorato la qualità degli esami ecografici consegnando a medico e paziente risultati ancora più approfonditi e sensibili», esordisce il dottor Carlo Faletti, radiologo della Clinica Fornaca, tra i massimi esperti in campo ecografico.
Dottor Faletti, quali sono i vantaggi offerti dal nuovo ecografo a disposizione della Clinica Fornaca?
«Tra le varie nuove caratteristiche, lo strumento consente una valutazione più accurata e sensibile della micro neoangiogenesi, vale a dire del processo di formazione di un microcircolo che di solito avviene in una situazione patologica come un’infiammazione a livello tendineo o un trauma muscolare. Il nuovo ecografo permette di valutare con grande sensibilità l’eventuale formazione di un tessuto riparativo».
Un’altra caratteristica importante del nuovo apparecchio è la sonda multibanda di alta frequenza. Quali sono le sue peculiarità?
«Ci mette in condizione di eseguire uno studio di dettaglio su strutture molto piccole. In campo muscolo-tendineo e osteo-articolare sono le cosiddette parti muscolo-scheletriche superficiali: sottili formazioni tendinee legamentose molto vicine al piano cutaneo o neo formazioni molto piccole presenti anche sotto cute. Associando la sonda alla caratteristica funzionale dell’esame ecografico muscolo-tendineo, che richiede al paziente alcuni movimenti della struttura esaminata, si riescono a evidenziare le fini alterazioni, il movimento delle strutture tendinee, le sottili reazioni infiammatorie della guaina, l’eventuale alterazione delle pulegge che nel caso di mani e dita tengono il tendine adeso o vicino all’osso».
In quali altre situazioni questo tipo di sonda può fare la differenza?
»La sonda detiene interessanti capacità di applicazione anche in altre strutture come la spalla, dove risulta possibile registrare fini alterazioni endostrutturali. In assoluto, eseguire una modesta compressione della sonda sulla struttura interessata permette una valutazione funzionale dell’elasticità di muscoli e tendini. E’ lo stesso principio dell’elastosonografia, la tecnica ecografica in grado di fornire informazioni sulla durezza di un tessuto o di un nodulo che ora possiamo utilizzare».
Il nuovo strumento ecografico della Clinica Fornaca consente inoltre di eseguire controlli attraverso il metodo di contrasto. Quando lo si utilizza?
«Il metodo di contrasto è una caratteristica degli apparecchi ecografici di alta fascia. Registra un’efficacia notevole soprattutto per organi come tiroide, addome e prostata, mentre riceve indicazioni minori in campo muscolo-tendineo».
Cosa cambia in campo interventistico?
«Il nuovo ecografo ci aiuta in tutte le metodiche d’interventistica. La già eccellente qualità degli apparecchi a disposizione della Clinica registra un’ulteriore crescita per via del software che facilita l’approccio terapeutico e ci mette in condizione di essere molto precisi nella sede del trattamento e nel raggiungerla per iniettare il farmaco o quanto necessario».
Quali sono i campi di applicazione che trarranno maggiori benefici dall’adozione del nuovo apparecchio ecografico?
«Le caratteristiche fin qui elencate sono compatibili con tutti gli organi che d’abitudine si servono dell’ecografia: tiroide, addome, mammella, prostata, l’organo genitale femminile. Più, ovviamente, tutto l’ambito della patologia muscolo-tendinea».
Cosa rappresenta infine per la Clinica Fornaca l’adozione di questo nuovo ecografo d’avanguardia?
«Un allineamento all’elevatissimo livello di qualità di tutta la tecnologia della Diagnostica per immagini della Clinica: oggi l’ecografia è allo stesso livello di Tac, Risonanza magnetica e radiografia. Indispensabile risulta come sempre la collaborazione tra medico specialista e radiologo: più precisa sarà la richiesta del primo e maggiore sarà la qualità di risposta del secondo a tutto beneficio del paziente».