Approfondiamo l’argomento con il dottor Giorgio Pivato, coordinatore del Servizio di Chirurgia della Mano presso la Clinica Fornaca.
Vuoi informazioni o prenotare una visita in Fornaca? Chiama il numero 011.5574.355
Quali sono i sintomi della rizoartrosi?
I primi sintomi della rizoartrosi sono generalmente un dolore intermittente alla base del pollice e rigidità mattutina, che peggiorano con i movimenti ripetuti e le prese di forza, e migliorano con il riposo. Con il progredire della malattia, il dolore diventa più persistente e può essere associato a gonfiore e deformità articolare. Nei casi avanzati, si osserva una limitazione significativa della mobilità e della funzionalità del pollice, rendendo molto difficili attività quotidiane come scrivere, afferrare oggetti o aprire bottiglie. Una volta fatta la diagnosi con visita specialistica, valutazione dei sintomi e radiografia, il trattamento e la cura dipendono dai sintomi riferiti, dai referti radiologici e dalle richieste funzionali. Spesso si procede per gradi riservando la soluzione chirurgica ai pazienti in cui altre soluzioni non hanno dato risultati soddisfacenti.
Quali sono le terapie per curare la rizoartrosi?
Esistono diversi trattamenti conservativi e chirurgici per curare la rizoartrosi. Il trattamento conservativo della rizoartrosi include protezione articolare, analgesia, educazione del paziente, consigli sulle modifiche delle attività, esercizi di rinforzo muscolare, uso di ausili/tutori, terapie fisiche, infiltrazioni locali e farmaci antinfiammatori. I tutori mirano a stabilizzare l’articolazione e ridurre il carico meccanico, la fisioterapia può migliorare la mobilità e rafforzare i muscoli circostanti. Le terapie fisiche, gli analgesici e i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) possono essere utilizzati per gestire il dolore e l’infiammazione. Quando i trattamenti conservativi non riescono a fornire sollievo, si può prendere in considerazione la chirurgia. Esistono interventi più tradizionali, come la trapeziectomia associata all’artroplastica di interposizione del tendine, e altri più innovativi, come la protesi a doppia mobilità. Il chirurgo della mano propone il tipo di intervento in considerazione del quadro clinico e radiografico valutando la qualità dell’osso e i pregressi interventi a carico della mano.
Come funziona l’intervento di protesi nella rizoartrosi?
Gli interventi di protesi più innovativi per la rizoartrosi sono in grado di replicare la biomeccanica naturale dell’articolazione e offrire una eccellente stabilità. Si tratta di interventi di protesi totale dell’articolazione del pollice, che vanno a sostituire l’articolazione artrosica e la cartilagine danneggiata, e fornendo una superficie di scorrimento artificiale. La protesi trapezio-metacarpale più innovativa prevede una componente acetabolare a doppia mobilità che si impianta nel trapezio, una testa femorale articolare e uno stelo che si inserisce, senza l’utilizzo di cemento, nel canale osseo del primo metacarpo.
L’intervento di impianto protesico richiede però una preparazione meticolosa e una precisione nella posizione dei componenti. Il chirurgo deve essere esperto nelle tecniche di esposizione e preparazione dell’articolazione, nonché nella selezione e posizionamento degli impianti. Il corretto allineamento delle componenti e la stabilizzazione dell’impianto sono essenziali per garantire un buon risultato funzionale e ridurre il rischio di complicazioni post-operatorie. È bene perciò rivolgersi a centri con una grande esperienza nel campo della chirurgia della mano e che abbiano una adeguata formazione nel campo della protesizzazione e della mininvasività.
Quali sono i vantaggi della protesi nella rizoartrosi?
Rispetto alle protesi precedenti, la protesi a doppia mobilità consente una maggiore libertà di movimento e una migliore distribuzione delle forze sull’articolazione, traducendosi in una maggiore durata dell’impianto e in una riduzione del rischio di usura e dislocazione.
I vantaggi dell’intervento di protesi rispetto alle tecniche tradizionali riguardano un recupero più rapido e una riduzione del dolore post-operatorio senza compromettere l’articolarità e la funzione della mano. Dopo l’intervento, l’articolazione non viene immobilizzata, ma il paziente indossa una medicazione con una fasciatura morbida per una settimana circa, che viene sostituita poi con la protezione di un tutore removibile e sotto la guida dei terapisti della mano, può già riprendere le normali attività quotidiane. In genere, dopo il controllo clinico radiografico che avviene a 90 giorni dall’intervento, è possibile riprendere anche gli sport e le attività a rischio traumatico, senza limitazioni.
Per informazioni e prenotazioni 011 557 4355