Visita specialistica con mammografia digitale ed ecografia: l’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce che consente resezioni minime e permette vantaggi di tipo estetico. «Tutte le donne che hanno superato i quarant’anni dovrebbero sottoporsi a questo controllo».
«Una donna su 8/10 ha avuto o ha un’esperienza di tumore alla mammella. La prevenzione è fortemente raccomandata a chi ha superato il 40esimo anno di età: esame senologico con visita, mammografia ed ecografia da eseguire tutti gli anni». Il consiglio è del professor Giovanni Gandini, direttore del Dipartimento di diagnostica per immagini e radioterapia della Città della Salute e della Scienza di Torino e consulente della Clinica Fornaca.
Alla Clinica Fornaca la prevenzione senologica è inserita all’interno del Percorso Donna del CDF (Centro Diagnostico Fornaca): visita specialistica, mammografia digitale, ecografia ed eventuali agobiopsia e risonanza magnetica. Il mammografo digitale, in particolare, dispone di una tecnologia innovativa che consente la massima nitidezza, la possibilità di rielaborare l’immagine e la conseguente precisione della diagnosi, evitando peraltro una prolungata esposizione ai raggi X.
La dottoressa Giovanna Mariscotti, anche lei consulente della Clinica Fornaca e responsabile del servizio di Diagnostica senologica e screening senologico nel Dipartimento diretto dal professor Gandini, illustra il Percorso Donna nel dettaglio: «Chi si rivolge al CDF – spiega – lo fa per screening volontario o su indicazione del ginecologo, magari per una sospetta lesione da confermare o meno. Accogliamo la donna con un colloquio che precede gli esami veri e propri: mammografia, visita senologica ed ecografia. Dopodiché, se è tutto in ordine invitiamo la paziente a rifare il controllo tra un anno, se invece ci troviamo in presenza di una lesione sospetta spieghiamo la necessità di completare il percorso con un esame di secondo livello, un’agobiopsia». Il referto dell’esame istologico suggerirà il comportamento successivo: «Se benigno – continua la dottoressa Mariscotti – l’indicazione sarà quella di un nuovo controllo tra sei mesi e di una mammografia annuale, diversamente sarà opportuno tornare dal ginecologo che ha suggerito la visita ed eventualmente recarsi dal chirurgo per pianificare l’intervento».
Un ulteriore, possibile, step del Percorso Donna è rappresentato dalla risonanza magnetica: «È un esame di terzo livello – precisa il dottor Vincenzo Marra, medico della Clinica Fornaca e direttore della struttura di Radiologia dell’ospedale ostetrico-ginecologico Sant’Anna di Torino -, ideale per una corretta pianificazione chirurgico-operatoria quando ci troviamo di fronte a un tumore accertato o a una protesi mammaria». Alla risonanza magnetica è richiesto di inquadrare con precisione i margini del tumore e comunicarli al chirurgo.
«Il nostro compito – precisa il professor Gandini – è proprio quello di arrivare a riconoscere tumori della mammella sempre più piccoli. Grazie alla diagnosi precoce si può asportare il solo tumore con poco tessuto intorno: resezioni piccole e accurate che comportano un grosso vantaggio anche dal punto di vista estetico, oltre che la sicurezza rappresentata da una fascia di sopravvivenza che per i tumori piccoli raggiunge il 95 per cento».
«L’attenzione delle donne nei confronti della prevenzione continua a essere molto alta – conclude ancora il dottor Marra -. Chi si rivolge a noi lo fa anche per avere un contatto diretto col medico e ricevere rassicurazioni: spesso la paziente vuole essere guidata e consigliata sui controlli che la attendono. “Scusi se le faccio perdere tempo con questa domanda stupida” mi sento dire di frequente: ma di stupido non c’è proprio nulla. Il nostro compito è anche quello di spiegare, approfondire e tranquillizzare».